10 apr 2009

Guarda chi c'è, il terremoto!


Perché gli edifici crollano

In questi giorni di lutto nazionale (aprile 2009) dopo i tragici fatti dei crolli dovuti al terremoto in Abruzzo, L'Aquila e paesi limitrofi, lo sconcerto è stato per le numerose vittime ma anche per i crolli di edifici in cemento armato che tutti noi consideriamo più sicuri di quelli in muratura.
Abbiamo perso una sicurezza.
Ma capire perché sono caduti gli edifici in cemento armato alla fine è abbastanza facile, almeno intuitivamente: cemento scadente, ferri insufficienti o non di qualità, errata progettazione ed esecuzione, fondazioni non adeguate e controlli inesistenti (se cliccate qui - vedrete tante foto che da sole, fanno comprendere quanto poi sia facile ed intuitivo evitare almeno i danni più gravi); più interessante e meno scontato, a mio avviso, è capire i danni di quelli in muratura. Tutti noi ci siamo meravigliati di come affianco a case completamente crollate ce ne sono altre se non intatte con poche lesioni.
Il caso? Il destino? Noi italiani, si sa, siamo un popolo di fatalisti, altrimenti non si spiegherebbero le stragi del "sabato sera", le morti "bianche" sul lavoro, ecc. Ma sotto sotto, sappiamo bene che il fato non c'entra nulla, è solo più semplice asserirlo, perché chi di noi si è esposto un po' di più per denunciare le cause, si è scontrato con il muro della burocrazia, degli interessi di lobby, con l'inefficienza delle istituzioni, con l'incompetenza dei tecnici, con il pressappochismo di Sindaci, assessori, e anche delle Forze dell'Ordine (sì lo so che in Italia "non è permesso criticare" le Forze dell'Ordine, ma è qui che si incontra il primo muro). Infatti è il fato che non permette ai Vigili Urbani di accorgersi di un palazzo abusivo? o ai Vigili del Fuoco delle uscite di sicurezza bloccate con chiavistelli e catenacci in molti negozi e magazzini d'Italia? E se stanchi di tutto questo avete deciso di segnalare la cosa ai Carabinieri, non vi illudete, non siamo negli Stati Uniti, e non troverete un bancone con agenti a vostra disposizione. Troverete invece uno sportello blindato, dove inchinati al foro sul vetro dovrete urlare, alla presenza di altri cittadini, i vostri timori, per sentirvi dire nella maggioranza dei casi: si deve rivolgere ai Vigili Urbani o ai Vigili del Fuoco. Ma se sono proprio le loro inosservanze che volevo segnalare!?

Torniamo agli edifici in muratura, che a differenza delle credenze popolari, hanno requisiti per resistere ai terremoti che quelli in cemento non hanno. Prima di tutto sono più elastici, cioè possono assecondare maggiormente i movimenti tellurici, non hanno o quasi, materiali a "limite di tempo" come il ferro che con eventuali infiltrazioni d'acqua o per la presenza di anidride carbonica e altri agenti inquinanti possono ossidare aumentando di volume. Certo se ben costruita una casa in cemento da maggiore affidabilità di fronte a un sisma particolarmente violento, ma questo non vuol dire che la casa in muratura debba crollare. Invece è sicuro che questo avvenga quando:
  • si sostituiscono i tetti in legno con altri in ferro o cemento, caricando i muri di un peso per i quali non erano stati progettati;
  • si aprono finestre e porte nei muri portanti, indebolendoli;
  • si creano canne fumarie tagliando i muri portanti;
  • si aggiungono balconi e superfetazioni;
  • si scavano cantine per aumentare lo spazio sotterraneo;
  • non si effettuano le periodiche manutenzioni e controlli.
Chi ha vissuto o vive in un piccolo paese, sa che per fare tutto quello che ho citato sopra e che spesso è vietato dalle norme edilizie, basta essere parente o amico del geometra, dell'assessore, del tecnico comunale che gestisce anche l'impresa edile ed è cugino del muratore e fratello del Vigile Urbano, e gli occhi di tutti si chiudono, anche quelli del vicino che non vorrebbe avere il nuovo balcone a ridosso della sua finestra, ma se protesta si inimica mezzo "parentado" e la convivenza in paese è la cosa più importante. Nelle cittadine più grandi il legame del parentado è meno forte, ed allora è la conoscenza e il favore politico che domina. Qui i responsabili delle Forze dell'Ordine spesso sono di passaggio; è un tributo che devono dare per la carriera in città o vicino casa, e allora è meglio non creare troppo rumore che, anche se fatto in nome della giustizia, potrebbe dare fastidio a qualcuno. E gli occhi si chiudono ancora. Talmente chiusi che i palazzi crescono senza essere visti, come funghetti nel sottobosco; poi dopo tre, quattro anni si scopre che erano abusivi, ma ormai gli appartamenti sono abitati! E una multa o un condono risolve tutto.
Insomma se avete visto case in muratura ancora in piedi e montagne di detriti di quelle cadute, è anche perché le prime oltre ad essere ben costruite, non hanno subito tagli di muri portanti e quant'altro e magari sono anche state fatte manutenzioni periodiche con rinforzi strutturali quando necessario e le altre no.
Fra le varie cause che ho citato, non secondaria è l'incompetenza dilagante delle maestranze edili, ormai al 90% improvvisate. La forte immigrazione e la carenza di lavoro ha portato molte persone ad occuparsi di edilizia; si inizia dapprima imbiancando appartamenti, poi riparando una tubazione o piastrellando una cucina, fino a sostituire una trave o aprendo un arco su un muro portante, senza nessuna cognizione di statica e di tecnica delle costruzioni e della conoscenza dei materiali. Questi muratori improvvisati non conoscono gli specifici usi e la composizione delle malte e tanto meno le resistenze delle pietre locali. Nessuno di noi porterebbe l'auto da un meccanico inesperto, però affidiamo la nostra casa e pertanto la nostra sicurezza e della famiglia a persone senza alcuna qualifica.
Così, mentre per gli edifici in cemento armato, quindi di nuova costruzione, è chiaro da chi andare per chiedere conto, in quanto devono per forza essere stati progettati da un tecnico che ha posto una firma e dichiarata la conformità al progetto, controllati da un direttore dei lavori, approvati dal Comune (dirigente tecnico) che deve rilasciare poi l'agibilità, dopo aver verificato la completezza e la regolarità della documentazione prescritta, nonché la sussistenza del certificato di collaudo e del certificato dell'ufficio tecnico regionale per gli edifici costruiti in zona sismica; per quelli in muratura, se antichi non abbiamo riferimenti nemmeno del progetto se mai c'è stato, ma ognuno si sente autorizzato a fare interventi di qualsiasi natura, e l'omertà di chi dovrebbe controllare non può essere considerata un "favore" ma un delitto alla sicurezza pubblica, così come quella di chi vede; "ma meglio tacere", e di chi fa e sa; "ma intanto risparmio". Insomma i gravi fatti dell'ultimo terremoto mettono in luce per l'ennesima volta come questi crolli sono dovuti in buona parte ad un concorso di colpe di cui tutti facciamo parte e se il popolo italiano non si scrolla di dosso questa mentalità del qualunquismo e dell'individualismo ereditata da una storia centenaria di sottomissione e di arrangiamento per sopravvivenza, aprirà la strada a nuovi "medioevi".


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